Il panorama astrologico è vasto e sfaccettato. L’astrologia ha diverse anime. Non si tratta di un fenomeno esclusivo di questa disciplina. Nello Yoga, ad esempio, che come l’Astrologia ha una storia che si perde nella notte dei tempi, convivono diverse anime; nella Psicologia, sapere più moderno, parimenti convivono diverse anime.
L’esistenza di diverse anime all’interno di un sapere, non significa necessariamente che queste debbano essere in contrapposizione tra loro. E’ mia opinione che uno dei “tranelli” più pericolosi della nostra modernità è proprio quello di far credere che il NUOVO debba sempre scalzare il VECCHIO anche quando invece sarebbe naturale e opportuno INTEGRARE. Approcci diversi, anche provenienti dal passato, possono spesso convivere con nuove scoperte e nuove conoscenze ed è proprio questa integrazione di visioni che, il più delle volte, rappresenta un valore aggiunto. Personalmente credo che anche in ambito astrologico, ciò che arriva dall’astrologia classica, dal PASSATO, possa proficuamente conciliarsi con gli approcci più moderni.
Nella visione dell’astrologia classica gli astri avevano un’azione di tipo deterministico e causale, con un’influenza diretta sulla vita degli uomini. Ovviamente, per comprendere il perché di questa visione, è necessario collocarla temporalmente, rapportandola alla visione del mondo dell’epoca, alle conoscenze a disposizione allora.
Con la nascita della psicologia del profondo, di cui ancora oggi la maggior parte delle persone (astrologi compresi) non coglie le potenti implicazioni, la visione che l’uomo aveva di sé stesso e del mondo non poteva non subire un radicale cambiamento.
Freud scrisse che tre sono state le grandi “umiliazioni” inferte al narcisismo del genere umano:
- l’avvento della visione Copernicana: la Terra non è al centro dell’universo ma una realtà microscopica in uno spazio infinito;
- il rovesciamento della visione antropocentrica operato da Darwin, per cui anche l’uomo appartiene al mondo animale;
- la scoperta della psicoanalisi che ha mostrato che l’attività psichica non coincide o non si esaurisce nella coscienza e che l’uomo non è sovrano assoluto della sua psiche.
Grazie a questa scoperta, che IN NOI ESISTE UNA PARTE CONSCIA E UNA PARTE INCONSCIA , si è sviluppata la moderna visione umanista e psicologica dell’astrologia e quelle che erano considerate divinità celesti sono state identificate come parti del mondo interiore o psichico dell’uomo.
Purtroppo, molto spesso, le critiche che vengono reciprocamente mosse tra le diverse anime e l’assunzione di posizioni radicali, sono frutto dell’ignoranza delle visioni e degli approcci altrui.
Personalmente ho abbracciato l’astrologia umanista/psicologica, in continuità con i miei studi universitari, perché è quella che si avvicina maggiormente alla mia visione dell’uomo e del mondo, essendo l’esito dell’incontro fra l’astrologia e la psicologia del profondo (in particolare quella di Jung): non mera lettura del destino ma un potente strumento di conoscenza di sé e di crescita che può aiutare la persona a vivere una vita migliore.
La lettura del tema natale in questa chiave si rivela essere un’indagine approfondita delle tematiche psicologiche del consultante, in una prospettiva di continua trasformazione interiore.
Il primo fautore di questo incontro è stato Dane Rudhyar, che definirà in seguito il suo approccio innovativo alla disciplina “astrologia umanista”.
Di seguito i principali studiosi delle corrente umanista e alcuni suggerimenti bibliografici:
Dane Rudhyar – L’astrologia della personalità.
Stephen Arroyo – Astrologia, karma e trasformazione; Relazioni e cicli vitali.
Liz Greene – Astrologia e Destino; La relazione interpersonale.
Howard Sasportas – Gli Dei del cambiamento; Le dodici case.
Donna Cunningham – testi solo in lingua originale.