Saturno e Nettuno si congiungeranno nel 2026 al primo grado dell’Ariete ma a Luglio di quest’anno si incontreranno per la prima volta sebbene in una congiunzione non perfettamente esatta.
André Barbault, uno dei principali studiosi dell’astrologia dei cicli planetari, ha indicato nel ciclo Saturno Nettuno una chiave interpretativa importantissima per leggere l’evoluzione collettiva delle ideologie, dei movimenti sociali e delle aspirazioni della coscienza collettiva.
In particolare, questo ciclo è stato associato dallo studioso all’emergere di visioni politiche e culturali legate alla sinistra storica, ai movimenti di liberazione, alle rivolte di massa e, più in generale, a ogni tentativo di dare una forma concreta a un ideale condiviso di giustizia e uguaglianza.
Questa configurazione potrebbe davvero rappresentare una nuova fase nella ricerca di una visione condivisa, capace di tenere insieme ispirazione e impegno, valori collettivi e responsabilità concreta.
Saturno rappresenta il principio di realtà: il limite, la struttura, la responsabilità. È ciò che ci obbliga a restare presenti, a sostenere il peso della nostra incarnazione, a definire contorni.
Nettuno, al contrario, è il simbolo della dissoluzione: dell’unità perduta, dell’ispirazione che scioglie i confini dell’Io, della sensibilità verso ciò che non è visibile o misurabile.
Uno separa, l’altro unisce. Uno costruisce, l’altro dissolve. Ma entrambi parlano di una stessa necessità: dare senso all’esperienza umana, dentro e oltre i suoi margini.
Quando queste due energie si incontrano, viene sollevata una questione centrale: come possiamo restare fedeli ai nostri ideali senza perdere il contatto con la realtà? E come possiamo dare una forma concreta a ciò in cui crediamo?
Oggi ci troviamo davanti a una soglia, e comprenderne il significato astrologico può aiutarci a leggere meglio ciò che stiamo attraversando.
Saturno – La necessità di dare forma alla vita
Saturno rappresenta il principio della realtà concreta.
È la funzione psichica che ci permette di confrontarci con i limiti, con il tempo necessario a far maturare le esperienze, con la responsabilità di ciò che decidiamo di costruire.
Saturno definisce i confini dell’Io, aiuta a strutturare la personalità e a discernere ciò che può essere portato nel mondo da ciò che resta a livello di intenzione.
Nel processo evolutivo, Saturno è legato alla funzione del contenimento: ci chiede di reggere la frustrazione, di assumerci il peso delle scelte, di accettare che ogni crescita comporti fatica.
È attraverso Saturno che impariamo a dire “no” quando serve, a riconoscere i nostri limiti e a usare il tempo come alleato anziché come nemico.
Saturno è la parte di noi che sa attendere, che costruisce passo dopo passo, che resta presente anche quando il risultato sembra lontano. È l’archetipo della pazienza matura, della perseveranza, del lavoro fatto senza clamore.
A livello collettivo, Saturno rappresenta le leggi, le istituzioni, le strutture consolidate. È la dimensione in cui una società dà forma alle sue regole, ai suoi limiti e alle sue responsabilità condivise.
Quando Saturno è attivo nel cielo, individualmente o collettivamente, la domanda è sempre: cosa va consolidato? Cosa non può più essere evitato? Quale struttura siamo pronti a sostenere davvero?
Nettuno – La necessità di dissolvere i confini
Nettuno rappresenta il principio dell’apertura, della fusione, della sensibilità al mondo invisibile.
È l’archetipo che ci spinge oltre i confini dell’Io razionale, verso qualcosa di più ampio, che non può essere misurato o definito con precisione: l’intuizione, la compassione, l’ispirazione artistica, la spiritualità.
Se Saturno delimita e struttura, Nettuno allarga, sfuma, confonde.
È attraverso Nettuno che viviamo stati di coscienza non ordinari, che sentiamo di appartenere a qualcosa di più grande di noi, che ci commuoviamo senza sapere bene perché.
Nel tema natale, indica la capacità di lasciarsi permeare ma anche il rischio di perdersi in ciò che non ha forma. Quando è attivo nei transiti, può generare stati di smarrimento, disorientamento, nostalgia di un senso che non riusciamo a tradurre in parole.
Nettuno è legato al bisogno psichico di trascendenza: il desiderio di superare i confini, di dissolvere la separazione, di tornare a uno stato di unità.
Ma questa spinta, se non è integrata, può diventare fuga: dall’impegno, dal dolore, dalla realtà.
Per questo, l’energia nettuniana richiede discernimento. Non va evitata, ma accompagnata: riconosciuta come parte vitale dell’esperienza umana, purché non sostituisca il contatto con il mondo concreto.
A livello collettivo, Nettuno riflette i grandi movimenti culturali, religiosi e spirituali, le onde di idealismo, il potere del “noi”.
Quando si attiva nel cielo, la domanda non è “cosa possiamo controllare?”, ma piuttosto: a cosa possiamo affidarci? Quale visione condivisa può guidarci oltre l’apparenza?
Due spinte fondamentali della coscienza
Saturno e Nettuno rappresentano due bisogni psichici fondamentali e complementari: il bisogno di forma e contenimento e il bisogno di apertura e appartenenza.
Non sono poli opposti, ma funzioni che coesistono nella vita interiore di ogni persona.
Saturno ci permette di definire i confini del sé, di costruire un’identità stabile, di agire con coerenza nel mondo.
Nettuno ci ricorda che nessuna identità è assoluta, che ogni confine è poroso e che esiste una dimensione dell’essere che sfugge al controllo razionale.
Nel percorso evolutivo, la tensione tra queste due forze è inevitabile: se viviamo solo nella funzione saturnina, rischiamo l’irrigidimento, il cinismo, la chiusura; se ci identifichiamo solo con Nettuno, rischiamo la dispersione, la fuga, la perdita di orientamento.
Nella pratica astrologica, riconoscere dove agiscono Saturno e Nettuno nel tema natale o nei transiti può aiutare a comprendere quali aspetti della nostra vita chiedono struttura e quali chiedono ascolto, accoglienza, visione.
E quando questi due archetipi si incontrano nel cielo, questa dinamica si attiva non solo sul piano individuale ma anche a livello collettivo.
Il ciclo Saturno Nettuno: passaggi collettivi e soglie interiori
Il ciclo Saturno Nettuno si ripete all’incirca ogni 35–36 anni. Ogni congiunzione segna l’inizio di una nuova fase in cui la collettività si confronta simbolicamente con il rapporto tra struttura e visione, tra istituzioni e ideali, tra ordine e compassione.
Possiamo leggere i cicli come riflessi di un tempo psichico condiviso, in cui si ridefinisce il modo collettivo di percepire il reale.
Nel secolo scorso, i momenti di congiunzione Saturno Nettuno hanno coinciso con passaggi storici emblematici:
– 1917 in Leone: presa del potere da parte dei Bolscevichi in Russia.
– 1953 in Bilancia: morte di Stalin, inizio di una nuova storia per l’Unione Sovietica, Guerra Fredda.
– 1989 in Capricorno: scioglimento del blocco sovietico, caduta del Muro di Berlino, ristrutturazione dell’Europa orientale.
In ciascuna di queste fasi, ciò che era considerato stabile è stato messo in discussione.
Le grandi narrazioni collettive — politiche, religiose o culturali — sono state ridefinite o svuotate di significato. E nuovi linguaggi, nuove forme di sensibilità collettiva hanno cominciato a emergere.
L’incontro Saturno Nettuno mette in tensione la visione e la realizzazione, il sogno e la responsabilità.
La prossima congiunzione Saturno–Nettuno che avverrà nel febbraio 2026 a 1° Ariete, si inserisce in un contesto planetario armonico.
Saturno e Nettuno formeranno sestili a Urano in Gemelli e a Plutone in Acquario, mentre Urano e Plutone saranno in trigono reciproco.
Secondo André Barbault, questo disegno celeste lascia immaginare “un clima di cooperazione e progresso a livello mondiale”, a differenza di molte delle configurazioni precedenti, più tese o frammentate.
La congiunzione Saturno Nettuno del 2026 può dunque riflettere la possibilità di costruire una nuova visione condivisa, più coerente, più giusta, più radicata.
Un ideale che non resta astratto ma che cerca forma. Una realtà che non si irrigidisce ma che resta permeabile al senso.
Questa congiunzione sarà un’occasione nel senso profondo del termine.
Ci interroga su come vogliamo vivere il futuro, quali valori siamo disposti a sostenere e in che modo possiamo integrare l’etica della responsabilità con la forza dell’immaginazione. Ci chiede di scegliere con maggiore coerenza, di sostenere ciò che sentiamo autentico e di non rinunciare alla possibilità che realtà e visione possano, insieme, dar forma a qualcosa di nuovo.
Costruire visioni, restare presenti
È una soglia collettiva, ma anche personale.
Ognuno, a suo modo, potrà trovarsi a vivere un passaggio in cui è necessario rivedere ciò in cui crede, oppure trasformare in azione qualcosa che fino a quel momento è rimasto solo ispirazione.
Sebbene l’incontro Saturno Nettuno in sé non implichi necessariamente uno scenario conflittuale, il fatto che avvenga nei primi gradi dell’Ariete suggerisce che l’avanzare di nuove visioni e strutture collettive potrebbe manifestarsi attraverso forme di tensione o di scontro, soprattutto nei passaggi iniziali. In un contesto storico tristemente contrassegnato da tensioni sociali, crisi geopolitiche e istanze di giustizia, questa congiunzione in Ariete può tradursi anche in forme di conflitto o azioni sanguinose prima di approdare a un assetto condiviso.
Del resto, la manifestazione dei transiti è sempre coerente con il livello di sviluppo della coscienza collettiva.
L’Ariete è un archetipo legato all’affermazione, all’urgenza dell’inizio, all’azione immediata e spesso polarizzante. Quando principi come l’ideale (Nettuno) e la struttura (Saturno) si incontrano in questo segno, il rinnovamento può esprimersi in forme decise, non mediabili, che mettono in crisi ciò che è obsoleto senza necessariamente avere già una direzione chiara.
Una domanda può accompagnarci: quale ideale siamo disposti a incarnare?
Lettura suggerita: André Barbault – I cicli planetari nella storia mondiale