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Vittorio Sgarbi –  8 maggio 1952 – Ferrara

La passione è uno strumento di difesa della ragione. Perché non basta avere ragione: bisogna anche, appassionatamente, difenderla.
(Vittorio Sgarbi)

Vittorio Sgarbi è critico e storico dell’arte, politico e personaggio televisivo. Più che per la sua profonda competenza in ambito artistico o per la sua grande cultura, al grande pubblico è forse più noto  per i suoi scatti d’ira e i suoi celebri turpiloqui.

Eppure, guardando il suo Tema Natale, sembrerebbe Toro fino al midollo: Sole, Venere e Giove nel segno e, per di più, in seconda casa.

Questo assetto, sulla carta, suggerisce un’identità fortemente Toro, radicata, sensuale, stabile, legata al piacere, ai valori e all’arte.

Ma di quella pacatezza, di quella lentezza che il simbolo del Toro evoca, in Sgarbi c’è ben poco.

Nel suo tema natale, la coerenza apparente si frantuma tra opposizioni, quadrature e tensioni potenti.

Così il Toro, anziché trovare pace, si irrigidisce nella difesa: affermare la propria idea di bellezza diventa una causa da imporre, la parola diventa  un’arma.

Vittorio Sgarbi è un esempio estremo di ciò che può accadere  quando  il Toro non difende più la quiete ma combatte per ciò che ritiene suo.

Nel tema di Vittorio Sgarbi, il Toro domina la scena. Il Sole, Venere e Giove si trovano tutti in seconda casa e nel segno, accompagnati da Mercurio in Ariete che condivide la stessa casa.

Ma questa carta è profondamente segnata da una serie di opposizioni sull’asse casa due-casa otto.

Il mondo del possesso, della sicurezza, del valore personale entra in tensione con la sfera delle emozioni profonde, della dipendenza, della trasformazione.

La stabilità cercata nella materia si scontra con un’emotività instabile, con dinamiche interiori complesse, inquiete.

In effetti, la sua vita è segnata da una passione instancabile per l’arte e la bellezza, da un gusto coltissimo, da una difesa ostinata del patrimonio artistico italiano.

Ma ciò che, nel simbolo del Toro e nel bel connubio tra Venere e Giove (in opposizione a Marte in Scorpione), dovrebbe rappresentare una costruzione lenta e fiduciosa, si trasforma in una difesa “armata” contro tutto ciò che non rientra nella sua visione del mondo.

Sull’altro versante dell’asse, in ottava casa, troviamo la Luna in Bilancia congiunta a Nettuno e opposta sia a Mercurio che a Giove.

Il mondo emotivo è raffinato ma instabile. La Luna in Bilancia cerca equilibrio e relazione ma nella casa delle profondità e dei legami inconsci perde il centro: si dissolve, si complica.

La congiunzione con Nettuno accentua la permeabilità, la tendenza a confondere il sentire con l’immagine ideale dell’altro o di sé.

L’opposizione della congiunzione Luna–Nettuno a Mercurio in Ariete mette in tensione l’emotività e la sensibilità relazionale con un pensiero rapido, impulsivo, poco disposto all’ascolto.

Ciò che si pensa viene detto, a volte senza mediazione.

Giove, anch’esso in seconda casa e nel segno del Toro, partecipa a sua volta a due opposizioni significative.

La prima è quella con la Luna in Bilancia, che rende il mondo emotivo soggetto a sbalzi e poco contenuto.

La seconda opposizione è con Marte. Qui Giove non espande ma esaspera: la forza di volontà diventa scontro, la fermezza si irrigidisce, il tono si alza.

Anche il Sole, pur saldo nel segno del Toro e in seconda casa, è coinvolto in dinamiche di tensione.

La quadratura a Plutone  e la larga opposizione con Marte indicano  che  la stabilità del Sole Toro viene continuamente sollecitata da una forza interiore che tende allo scontro.

Nel suo insieme, il tema di Sgarbi sembra raccontare una difficoltà a vivere pienamente il simbolo del Toro nella sua forma più quieta e fiduciosa.

Le sue affermazioni quantomeno insolite circa il matrimonio, la famiglia e la sua stessa paternità,  trovano un possibile riscontro nell’Ascendente Acquario, anticonformista e restio a vincoli tradizionali, e in Urano in casa cinque, ma anche in quegli aspetti dinamici che colpiscono Sole, Luna, Venere e Marte.

Configurazioni che non sembrano sostenere, da adulti, un’esperienza affettiva capace di stabilità e scambio profondo.

Nel caso di Vittorio Sgarbi, il Sole in Toro non parla tanto di stabilità acquisita, quanto di una ricerca mai pacificata di valore, bellezza e legittimazione.

E forse è proprio in questa distanza dal simbolo che il simbolo stesso si rivela, non come identità data, ma come possibilità, tensione, “destino” da incontrare nel tempo.

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