Cosa è effettivamente cambiato con Urano in Toro?
I discorsi su Urano sono spesso accompagnati da un linguaggio roboante: svolte eclatanti, stravolgimento, futuro che irrompe.
È stato così anche nel 2018, quando Urano è entrato nel segno del Toro, per cui molte letture astrologiche mainstream (ma anche più serie) hanno annunciato rivoluzioni e trasformazioni profonde nelle aree governate da questo segno, economia e denaro, risorse, corpo, natura, valori.
Ora, è evidente che nessuno può sapere con certezza come si manifesterà un transito planetario a livello collettivo.
Ogni transito è una “possibilità simbolica” che si sviluppa in relazione al contesto, apre possibilità ma non ne garantisce la forma concreta, l’esito visibile.
Il rischio, per chi fa astrologia, è di proiettare aspettative sul simbolo invece di coglierne la complessità. I simboli hanno più strati e spesso agiscono in modo più sotterraneo e contraddittorio di quanto ci piacerebbe!
ll rischio, in definitiva, per chi legge i transiti, è quello di dimenticare che, prima di tutto, l’astrologia è una grammatica del senso, da interrogare con attenzione e con rispetto per la complessità del reale.
Per questo, una lettura astrologica dei transiti e delle possibili ricadute a livello collettivo, non può mai limitarsi a una serie di parole chiave o a una lista di effetti attesi. Richiede piuttosto un ritorno al simbolo, al significato profondo dell’incontro tra archetipi.
Solo così è possibile tentare di cogliere, a priori, il senso di ciò che ci aspetta e, successivamente, a posteriori, il senso di ciò che è avvenuto o di ciò che non si è compiuto.
Il transito di Urano in Toro, iniziato nel 2018 e oramai prossimo alla conclusione, ha realmente innescato delle trasformazioni ma certamente non quelle promesse da un approccio astrologico ricorsivo, incapace di confrontarsi con la complessità dell’esperienza.
Il cuore di questa riflessione non sta nel fare il bilancio delle previsioni azzeccate, ma interrogare la qualità della trasformazione che Urano ha portato attraversando il segno più resistente dello Zodiaco.
Se Urano spinge per il superamento della forma stabilita, il Toro rappresenta invece la forma che resiste. L’uno è accelerazione, l’altro è inerzia. L’uno smonta, l’altro costruisce. Insieme non garantiscono un’esplosione ma una tensione che può impiegare anni a rivelarsi.
Già in partenza, dunque, l’ingresso di Urano in Toro non prometteva una rivoluzione spettacolar
e, bensì una lotta interna tra due forze in forte contrasto.
Urano e Toro: una tensione tra rottura e conservazione
Urano, simbolo della rottura, dell’imprevisto e dell’innovazione, porta con sé un’urgenza di liberazione. Non si accontenta di trasformare: vuole spezzare, ribaltare, aprire nuove possibilità, spesso destabilizzando ciò che è consolidato.
Il Toro, al contrario, è il segno della materia che resiste. Difende ciò che è familiare. Custodisce la forma, il ritmo, il valore acquisito nel tempo. Incarna l’archetipo della stabilità, ciò che cresce lentamente e che proprio per questo promette durata.
Quando Urano entra nel Toro, non trova terreno fertile per una rivoluzione immediata, i cambiamenti non avvengono come fulmini a ciel sereno. Urano in Toro incontra piuttosto una forza che oppone resistenza, che rallenta, che cerca di mantenere le cose come stanno.
Il risultato non è un’esplosione visibile ma una tensione sotterranea, una spinta silenziosa che agisce più come scollamento graduale che come rottura improvvisa.
Per questo, i cambiamenti uraniani in Toro si manifestano piuttosto come erosione lenta di certezze</strong>, come disallineamento tra ciò che sentivamo sicuro e ciò che comincia a non esserlo più.
È un cambiamento che scardina dall’interno, non dall’esterno.
Cosa è accaduto davvero (2018–2025)
Se osserviamo questi anni con attenzione, scopriamo che Urano in Toro ha effettivamente “prodotto” dei cambiamenti anche se, magari, non esattamente nella direzione che ci aspettavamo e non in forma spettacolare.
Non è mia intenzione proporre un elenco esaustivo di eventi collettivi, tuttavia è possibile citare alcuni fenomeni che riflettono bene il senso simbolico di questo transito.
Non si è verificato, come molti ipotizzavano, un boom globale del veganismo ma si è affermata con forza l’introduzione degli insetti nell’alimentazione umana e animale. Una pratica sostenuta da motivazioni ecologiche ed economiche, proposta come alternativa alle fonti proteiche tradizionali, per via del loro ridotto impatto ambientale e dell’elevato valore nutrizionale.
In ambito materiale e valoriale, si è registrata una forte accelerazione nell’adozione dei pagamenti digitali, accompagnata da un progressivo declino dell’uso del contante.
Infine, un altro aspetto emblematico è l’aumento marcato e ricorrente di eventi climatici estremi.
Tutti questi fenomeni, comunque li si voglia interpretare, raccontano qualcosa e interrogano i nostri legami più antichi con il corpo, i valori, la terra, le risorse.
Si può dire che Urano in Toro ha agito a questo livello: ha aperto fratture invisibili, ha messo in crisi la nostra coerenza interna e ha aperto la strada alla comprensione che le sicurezze vanno rielaborate e cercate dentro di noi.
Laddove Urano transita, qualcosa si sgancia. E nel segno del Toro, quel qualcosa è spesso un’identificazione profonda con la stabilità, con ciò che è familiare, conosciuto, sedimentato nel tempo.
Nessuna delusione ermeneutica se comprendiamo che il simbolo non promette ma orienta.