In un testo di quasi 40 anni fa, Liz Greene, una delle più grandi astrologhe del nostro secolo, scrive dell’Era dell’Acquario offrendo riflessioni di rara profondità. Come pochi, questo scritto offre spunti preziosi alla comprensione del “compito” che attende l’umanità (e tutti noi individualmente) in questa nuova era.
Da vera studiosa, Liz Green, pur offrendo intuizioni uniche, non si esprime mai con perentorietà ma, riga dopo riga, offre osservazioni illuminanti sulla nostra natura, sul nostro tempo e sulla capacità unica della disciplina astrologica di aiutare la comprensione dell’essere umano in tutte le sue manifestazioni.
In questo articolo ho trascritto i passaggi che mi sono parsi salienti del penultimo capitolo del libro, dedicato all’Era dell’Acquario. L’argomento ovviamente è molto in auge ed è stato trattato da molti ma, per lo spessore dell’approccio di questa autrice, che trovo unico, ho creduto valesse la pena di riproporne il suo parere. Il neretto è mio.
Il grande è riflesso nel piccolo e la nuova era di coscienza simboleggiata dall’Era dell’Acquario non è un fenomeno che “accade” in qualche luogo là fuori, i cui effetti ci raggiungono alla fine attraverso l’ambiente. E’ un fenomeno che accade all’interno della psiche di ogni individuo e come tale deve essere riconosciuto. (…)
Le ere astrologiche sembrano cominciare con grandi sforzi e gemiti, come la nascita di qualunque nuova cosa nel mondo e sono accompagnate dalle sofferenze mortali della vecchia era che le ha prodotte. (…)
Platone chiamò il ciclo delle ere astrologiche il Grande Anno, un periodo di 25,000 anni diviso in 12 ere o eoni di 2.165 anni ciascuno. Egli riteneva che ciascuna di queste ere fosse una differente incarnazione dell’Uomo macrocosmico che rinnova il ciclo di morte e rinascita…
Dopo aver descritto il fenomeno della precessione degli equinozi e aver spiegato che il punto vernale equinoziale fra 2000 anni, dalla costellazione dell’Acquario si sposterà in Capricorno, l’autrice continua come segue.
Non sappiamo perchè il fenomeno fisico di una terra oscillante e non del tutto sferica, mutevole per quel che riguarda il suo orientamento nei cieli, dovrebbe avere qualche connessione con la crescita della coscienza umana. Forse è una manifestazione di sincronicità a livello titanico. (…) Ma quale che sia la ragione, la correlazione fra la precessione degli equinizi e le ere mutanti dello sviluppo umano sembra essere simbolicamente valida, anche se non conosciamo ancora le leggi che governano l’enigma. Questa correlazione è inevitabile se si studia la storia e particolarmente lo sviluppo della religione e della mitologia attraverso la storia, dato che sono i simboli religiosi dell’uomo che esprimono più chiaramente le energie in opera era dopo era. Alla fine di un’era, molti vecchi dèi muoiono o sono considerati meno importanti, e nascono nuovi dèi, simboli di energie che non sono emerse prima nella coscienza dell’uomo. Per esempio, il culto della Grande Madre, alla fine dell’era del Toro fu rimpiazzato dal culto degli dèi del cielo. (…)
Possiamo riassumere, tuttavia, dicendo che il significato del segno astrologico che presiede una data era sembra permeare i valori religiosi di quell’era. Ciò che l’uomo venera come ideale più elevato possibile, come bene più prezioso e mistero più profondo dietro la vita, sembra essere simboleggiato in qualche modo dal segno astrologico governante e questo mistero incarna sempre qualcosa di interamente nuovo, qualcosa di precedentemente sconosciuto alla coscienza umana. Così, era dopo era. L’Uomo macrocosmo espande la sua consapevolezza e diventa più totale.
Il passaggio particolarmente interessante è, a mio avviso, quello in cui Liz Greene evidenzia che:
Nel considerare qualunque segno astrologico, dobbiamo sempre tener conto della sua antitesi.
Durante l’era del Toro e dell’Ariete sembra esserci stata una relativa unità o armonia fra i principi antitetici simboleggiati dai segni opposti. Forse questo è un riflesso dello stato istintuale dell’uomo in queste ere; l’inconscio possiede infatti la sua unità. Ma i valori incarnati dai Pesci e dal suo segno opposto, la Vergine, sono stati nemici gli uni gli altri negli ultimi duemila anni; questa inimicizia è molto simile a quella sperimentata da un individuo in guerra con la propria Ombra. (…)
L’ abisso fra l’aspirazione spirituale dell’uomo alla purezza, alla perfezione e all’unità con Cristo da un lato, e la sua vita quotidiana dall’altro, è ancora evidente ora, come lo è stato per secoli. Esso è personificato da colui che va in chiesa la Domenica, che è totalmente sincero nelle sue convinzioni religiose ma che, tutti gli altri giorni della settimana, vomita odio, gelosia, violenza, crudeltà e rancore sui suoi compagni fino alla successiva visita dominicale a Dio. (…)
(La Vergine) Non è un segno idealistico come i Pesci. Possiamo vedere le ovvie tracce della rimozione dei valori della Vergine nell’accento posto sulla purezza, il celibato e l’intrinseco peccato della materia. (…) La Vergine è un simbolo della Donna che durante questa era si è caricata della proiezione dell’ombra collettiva. Il diavolo, che è anche un’incarnazione dello stesso principio della materia opera sempre attraverso una donna nell’era dei Pesci.
Liz Greene continua la sua analisi dettagliata evidenziando come si sia andato perdendo il valore del principio femminile e ammonisce che tale recupero può avvenire solamente all’interno dell’individuo, uomo o donna che sia, e non attraverso azioni violente o rivolte.
Ora noi stiamo passando da un’era a un’altra…Chi sono i nuovi dèi?
Se, come sembra, l’eone dei Pesci è governato dal motivo archetipico dei fratelli ostili, allora l’approccio del nuovo mese platonico, cioè l’Acquario, costellerà il problema dell’unione degli opposti (C.G. Jung).
L’Acquario è un segno d’aria, il che suggerisce che la sfera dell’intelletto e della conoscenza sta diventando il valore dominante. (…) L’Acquario simboleggia un atteggiamento della coscienza che è interessata a conoscere e comprendere le leggi mediante cui operano le energie che stanno dietro la vita manifesta. E’ la scienza, ma non la scienza che abbiamo visto negli ultimi cento anni col suo rifiuto di concedere niente se non ciò che può essere tenuto nella mano. E’ scienza nel senso della radice romana della parola, che significa semplicemente conoscere.
Dobbiamo ora considerare il segno oppposto all’Acquario, perchè questo ci procurerà una chiave non solo per comprendere il ruolo del principio femminile in questa nuova era, ma anche per comprendere ciò che dobbiamo sviluppare dentro di noi se vogliamo, come Jung suggerisce, colmare il terribile divario fra gli opposti apertosi nell’ultima era.
Il Leone è ora l’ombra con cui dobbiamo combattere e questo segno è un simbolo dell’individualità creativa. Quale segno di fuoco il Leone è connesso con l’intuizione e la percezione del valore intrinseco dell’individuo. Se siamo capaci di prendere questi valori e integrarli nella dominante dell’Acquario che governa l’era, vedremo un rinascimento non solo nel campo delle arti creative, ma anche nelle relazioni, sotto forma di donna nella società e allo stesso tempo di coscienza individuale. E’ verso questa sintesi che ora ci stiamo muovendo.
L’Acquario è primariamente un segno orientato ai valori di gruppo. (…) Il Leone è individualista e non interessato ai valori di gruppo (…). L’acquario, con tutta la sua nobiltà, annienterà l’individuo se questo diventa troppo predominante; il Leone, se l’individuo è represso ed esplode, é il dittatore….
C’è un nuovo dio che affiora sotto l’Acquario, sebbene non sia più proiettato nei cieli; sappiamo che vive nell’uomo, ma che è ciò nondimeno un dio. E’ Ermete Trismegisto, il Mago del mazzo dei Tarocchi…. Nella coscienza umana sta affiorando un nuovo archetipo, e il suo effetto sull’individio è di allargarne la coscienza…. Infine, questo compito di portare alla luce una nuova era con nuovi valori sta dove è sempre stato: nelle mani dell’individuo.
Non siamo più bambini psicologici. L’uomo adulto sta cominciando a emergere e a esercitare infine il suo dono di riflessione. Sta cominciando a essere evidente che egli ha creato il mondo in cui vive…
Meraviglioso il passaggio sul finale:
L’Acquario gli offre la sacra ingiunzione “Uomo, conosci te stesso”; e il Leone, in contrasto, gliene offre un’altra: “Uomo sii te stesso”.
Il nostro nuovo Zeitgeist è una sintesi di queste due ingiunzioni. L’uomo, guidato dalla scienza, sta esplorando il mondo solo per trovare che è composto della stessa sostanza di se stesso.* Egli esplora se stesso, guidato dalla psicologia, solo per scoprire che è stato lui a modellare il mondo.
Citazioni tratte da Liz Greene – La relazione interpersonale – Cap. 9 I rapporti interpersonali nell’Era dell’Acquario
* L’astrofisico Neil deGrasse Tyson, Direttore del planetario di New York, ha dichiarato in un’intervista di soli due giorni fa (01/04/23) pubblicata da Repubblica: “Non siamo noi a vivere nell’Universo. E’ lui che vive dentro di noi, grazie agli atomi di cui siamo fatti. … Abbiamo scoperto che gli atomi di cui sono composti i nostri corpi derivano dalla fusione termonucleare avvenuta nel centro di stelle vissute miliardi di anni fa…. Dunque noi siamo, non solo poeticamente ma prosaicamente, polvere di stelle”.