PLUTONE: La nostra capacità di autorigenerarci

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Plutone è stato scoperto nel 1930. Dapprima considerato il pianeta del Sistema Solare più lontano dal Sole, nel 2006 è stato “declassato” a Pianeta Nano.

La sua orbita è molto ellittica e, a causa di questo fenomeno, ogni 248 anni, corrispondenti al suo periodo di rivoluzione, penetra nell’orbita di Nettuno, che per un periodo di circa 20 anni si trova  più distante dal Sole di Plutone.

Plutone è domiciliato in Scorpione e Ariete, in esaltazione in Gemelli, in esilio in  Bilancia e Toro, in caduta in  Sagittario.

Il suo passo va dai 50 sessantesimi ai 2° circa in 1 anno.

Plutone simboleggia la profondità dell’inconscio, l’occulto, ciò che è sotterraneo, il rimosso. Ma rappresenta anche il nostro potere personale, il ciclo di morte e rinascita, la trasformazione e la nostra capacità di autorigenerarci.

Plutone ha senza dubbio  una natura molto complessa, oscura e misteriosa: con Plutone ci addentriamo nell’Ombra, ovvero la parte più inconscia di noi. Come afferma C.G. Jung: “La figura dell’Ombra personifica tutto ciò che il soggetto non riconosce e che pur tuttavia, in maniera diretta o indiretta, instancabilmente lo perseguita…”. L’Ombra è ciò che noi non vorremmo essere (caratteristiche qualificate come negative, sconce, sconvenienti dall’Io) ma è anche ciò che non viviamo in maniera consapevole (aspetti di noi che, pur non avendo niente di osceno, sconveniente, ecc.. semplicemente, per i più svariati motivi,  non vengono espressi).

L’integrazione dell’Ombra determina una trasformazione profonda della persona e un allargamento della sua consapevolezza.

Per provare a comprendere fino in fondo  la sua  simbologia, dobbiamo avere in mente che Plutone, dio dell’oltretomba, oltre ad essere il dio del regno dei morti è anche il dio che custodisce tutte le immense ricchezze nascoste nel seno della terra.

Plutone è legato alla nostra parte istintuale, è la nostra parte “animale” ed è sicuramente il pianeta più difficile da rendere cosciente. La coscienza fa un’immensa fatica a riconoscere le nostre parti simboleggiate da Plutone le quali, proprio per questo, sono  scivolate nell’inconscio.

Come Nettuno, Plutone  mina le nostre vecchie strutture. I suoi transiti ci obbligano a disidentificarci  da ciò con cui ci eravamo identificati, ci priva delle cose da cui abbiamo tratto il nostro senso di identità. La differenza è che Plutone, diversamente da  Nettuno, opera cancellazioni improvvise.

Plutone è collegato anche al potere, come il segno dello Scorpione di cui è governatore. Il potere personale si sviluppa a partire dalle nostre risorse e non dipende dal riconoscimento altrui quanto da un nostro sentire.

Nasciamo tutti  totalmente impotenti ed è  attraverso le due figure genitoriali che impariamo o meno ad usare il nostro Plutone. Il potere infatti noi lo abbiamo incontrato primariamente, all’inizio della nostra vita, attraverso il potere che le figure di accudimento hanno avuto ed esercitato  su di noi.  Chi da piccolo non è stato messo nelle condizioni di decidere, di essere in qualche misura artefice del suo futuro tende da adulto ad essere più fatalista e a fare fatica  ad affrontare le avversità. Il paradosso di una persona tendenzialmente  fatalista è che avendo la percezione di avere poco controllo su sé stessa  tende a controllare gli altri.  Si tende infatti a controllare gli altri per paura di perdere il loro affetto, perché ci si vive come non meritevoli d’amore.

Se da piccoli abbiamo sperimentato una situazione di impotenza, se la frustrazione non è stata sufficientemente compensata o abbiamo sperimentato il potere come qualcosa di distruttivo, non possiamo identificarci nel potere e farlo nostro. Chi, nei primi anni di vita, sperimenta  il potere in modo negativo imparerà a manipolare o a sedurre per ottenere ciò che vuole e perderà il contatto diretto con questo archetipo.

Plutone viene definito l’ottava superiore di Marte. Sole, Marte e Plutone dovrebbero agire in armonia: per azionare la nostra volontà, Marte, dobbiamo avere consapevolezza del nostro potere personale.

Plutone, proprio perché è istinto, impulso è qualcosa di creativo, di fecondo, quindi necessita di trovare azioni che permettano la sua manifestazione. Possiamo dire che Plutone è quella parte primitiva di noi che chiede di essere trasformata.

La casa in cui abbiamo Plutone è quella dove avremo continue trasformazioni ma anche quella dove vivremo le esperienza più dolorose e difficili. Tenderemo infatti  a cercare potere in quel settore perché è come se cercassimo una sorta di riscatto rispetto a quell’ambito della vita. Prima della trasformazione, in quell’ambito sentiamo un forte desiderio di rivalsa. In questo settore incontriamo i nostri lati oscuri che devono poter essere portati in superficie prima di poter essere trasformati e reintegrati nella psiche.

L’incontro con la propria ombra, che in genere coincide con i transiti di Plutone, implica una crescita nel processo di evoluzione psicologica. Ora, nei transiti, Plutone viene sempre messo in relazione alla perdita perché effettivamente  distrugge le forme ma non dovremmo dimenticarci che può anche crearne di nuove. Credo non si colga la sua simbologia fino in fondo nel mettere  l’accento solo su ciò che perdiamo senza considerare  ciò che troviamo.

I transiti durano qualche anno. All’inizio si può avere la sensazione di non avere nessun controllo su niente, di essere in balia e di non avere nessun potere.  Successivamente, inevitabilmente,  accade di sperimentare la perdita e solo allora, finalmente segue la comprensione del proprio potere.

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